Tanta neve in quota, caldo e aperture a intermittenza sotto i 2.000 metri. È stata una stagione tra alti e bassi per lo sci di fondo in Valle d’Aosta, settore che nel complesso chiude l’inverno nella media.
Le nevicate sono state frequenti, ma spesso le alte temperature e la pioggia hanno complicato i piani di alcune località. Stagione difficile a Ollomont, Saint-Nicolas, Valgrisenche e Fontainemore, piste agibili a singhiozzo ad Ayas, La Thuile e Bionaz, quest’ultima aperta con largo anticipo grazie alla tecnica dello snowfarming.
Nella valle del Lys inverno decisamente migliore rispetto allo scorso anno. Sulle piste di Gressoney-Saint-Jean la neve non è mai stata abbondante, anche se l’innevamento programmato ha consentito di sciare ininterrottamente per quattro mesi. A Gressoney-La-Trinité buone condizioni complessive rispetto alle ultime due stagioni.
Le piste di Valtournenche e Breuil-Cervinia sono state aperte dal mese di novembre grazie all’altitudine e alla buona esposizione. Discorso diverso per Torgnon che ha affrontato le festività natalizie con soli 3 chilometri di piste aperte, per poi riuscire a preparare solo in un secondo momento gli anelli più in quota. Nonostante le difficoltà, la località ha fatto registrare un 15% in più di ingressi.
Stagione complessa ma positiva nella valle di Rhêmes, bene Saint-Barthélemy che fa registrare un +20% e che ha prolungato l’apertura fino a metà aprile garantendo la battitura del GranTor. Inverno molto positivo anche ad Arpy e in Val Ferret, località che hanno beneficiato di eccellenti condizioni di innevamento fin dal mese di novembre.
Fabrizio Lombard, presidente AVEF: «È stato un inverno a due velocità, alcune località hanno lavorato molto bene e incrementato anche del 15-20% ingressi e fatturato. Così come sono cresciute le ore di lezione delle scuole di sci. Altre piste, soprattutto quelle sotto i 2.000 metri, hanno patito parecchio: la neve è arrivata, ma subito dopo è stata rovinata dalla pioggia e dal clima poco invernale. In questo momento l’innevamento programmato e lo snowfarming sono indubbiamente di grande aiuto».